ZKM | museo d'arte contemporanea, 7 Maggio - 7 Agosto 2011
Francesco Lo Savio - Tano Festa.
La mancanza dell'altro

Con la mostra “Lo Savio - Festa. La mancanza dell'altro” lo ZKM | museo d'arte contemporanea a Karlsruhe presenta il lavoro dei fratelli Francesco Lo Savio e Tano Festa. Anche se sono personalità significative nel mondo dell'arte la loro opera è poco studiata.
Alla metà degli anni 60 Lo Savio e Festa erano tra gli innovatori di una nuova generazione di artisti. Nel momento in cui l'espressione creativa era stata portata ad un nuovo zenit dall'americano Jackson Pollock, i due fratelli riformularono i principi della concretezza e dell'indipendenza dell'arte.
Prima dell'emergere della Minimal Art confrontarono il gesto creativo dell'artista con forme ed oggetti di uso comune.

La mostra “Lo Savio - Festa. The Lack of the Other” espone dipinti, disegni, progetti ed oggetti che pur apparendo diversi nella loro valenza estetica rivelano in maniera appassionata la sorprendente affinità dei percorsi artistici dei due fratelli apparentemente lontani.
Fino ad oggi i primi passi di Francesco Lo Savio (1935-1963) come artista sono stati studiati in maniera poco approfondita. Il suo lavoro durante gli ultimi cinque anni della sua breve vita evidenzia immensa concentrazione e rigore. È chiaramente evidente la tensione verso la costruzione architettonica, la precisione del segno e la lucidità del progetto. Il suo obbiettivo era la de-personalizzazione dell'autore e dell'oggetto della creazione.
Il più giovane dei due fratelli, Tano Festa (1938-1988) ha ricevuto meno attenzione critica, pur avendo partecipato varie volte alla biennale di Venezia e anche alla documenta di Kassel. Tano Festa, viene erroneamente definito un protagonista chiave della Pop Art Europea, una definizione che gli va stretta e che egli stesso contestò con una famosa presa di posizione. “Se Michelangelo”, scrisse, “può essere considerato Pop in Italia, come la Coca-Cola in America allora va bene parlare di Pop Art Europea”. In realtà egli lavorò principalmente a re-inventare e a far proprie le icone della grande storia dell'arte Italiana e si definì un 'Poltrone Europeo' per la sua appassionata vocazione a viaggiare idealmente attraverso tutte le culture europee non solo visive, ma anche letterarie e filosofiche.
Fino alla morte di Lo Savio nel 1963 i due fratelli esposero i loro lavori insieme, tra le altre anche nella galleria Rottloff a Karlsruhe nel 1961. Tano Festa morì 25 anni dopo il fratello: in tutto lo sviluppo del suo lavoro d'artista si riaffaccia ciclicamente, quasi a intervalli regolari, la riflessione e l'omaggio al fratello maggiore. Da qui il titolo della mostra “La mancanza dell'altro”

Nella mostra, i curatori Peter Weibel e Freddy Paul Grunert, si concentrano sul lavoro che i due fratelli portano avanti tra il 1950 e gli inizi del 1960, un periodo di acuta ed intensa creatività artistica, di vivacità e di nuove proposte sia nell'arte che nella tecnologia, come anche nella società. Di conseguenza la mostra offre anche uno spaccato ed una riflessione generale sulle conquiste artistiche di quel periodo.
A complemento del lavoro dei due protagonisti della mostra lo ZKM | museo d'arte contemporanea, dedica uno spazio a Giorgio Franchetti che non solo è il più grande collezionista di Tano Festa ma seguì i due artisti come amico e interlocutore privilegiato.
Oggi i tre figli Marion, Carlo e Pietro Arco Franchetti, co-curatori di questo particolare spazio espositivo dedicato al padre, tutelano e promuovono la collezione come il risultato di un attento e appassionato lavoro di ricerca e come il complesso di opere che suggerisce una coerente lettura della storia dell'arte. Al presente la parte più importante della collezione Franchetti di opere contemporanee è conservata nella casa romana, ma lo studioso può ammirare a Venezia gli artisti museali collezionati dal nonno di Giorgio che portava il suo stesso nome nella seconda metà dell' 800 nella prestigiosa Cà d'Oro. Da Mantenga a Manzoni la famiglia Franchetti ha sempre guardato all'arte come la più grande espressione dell'identità Italiana.

Alla fine della mostra, 7 maggio - 7 agosto 2011, sarà edita una pubblicazione concepita come una presentazione dei risultati della ricerca, e contenente numerosi documenti originali, brani di interviste degli autori, interpretazioni critiche, tutto un nuovo materiale destinato a colmare le lacune ancora esistenti.