LettereHo conosciuto Tano Festa nell’estate del 1964 a Venezia, alla sua Biennale. Sì, la Biennale di Rauschenberg che io però ora ricordo come sua. Un incontro fraterno (non sapevo che aveva perduto il fratello da poco) che doveva protrarsi abbastanza assiduamente per qualche tempo...
Mi veniva a trovare spesso, in quegli anni. Fu il primo, mi pare, a visitare la mia prima mostra alla »Salita«.
Mi apparve perfino in un quadro, in quell’Autoritrotto dove lo pregai di posare, in primo piano, accanto a me che ero, allora, Henri Rousseau. Altri, molti altri affollavano quella riunione che rimane ancora ai miei occhi di oggi, una bellissima »Festa«.
Giulio Paolini
Lettera inviata a Maurizio Fagiolo dell’Arco, marzo 1993, pubblicata in Fratelli: Francesco Lo Savio Tono Festa 1958–1964, regesto a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco, catalogo »XLV Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia«, Marsilio, Venezia 1993.
Caro Giulio,
che tu e Tano Festa foste amici ne è testimonianza il tuo noto Autoritratto del 1968, nel quale Festa, in una immagine ritagliata da un catalogo de La Salita, sta tra altri personaggi a te cari.
Festa, da parte sua, ti dedicò un omaggio, il film Pittura ‘68 girato nel tuo studio a Torino e oggi disperso.
Le vostre storie, così diverse, hanno qualche episodio in comune.
Ti sarei grata se potessi evocarli con un ricordo che vorrei pubblicare nel catalogo di una mostra dedicata a quelle opere di Tano Festa nelle quali compaiono le immagini »rubate«, direbbe l’autore, agli artisti del passato, da Mondrian a Michelangelo.
Ti ringrazio e ti saluto con affetto
Daniela [Lancioni]
Diversi, uguali?
Più che l’anagrafe, o l’esperienza, credo valga il »ruolo«, la vocazione che distingue ma anche unisce, alla distanza, tutti i pittori... I quali si chiamano, sì, col nome proprio che la nascita gli assegna ma non esitano poi a confondersi l’un con l’altro, tutti accreditati fornitori della »Casa dell’Arte«: da Mondrian a Michelangelo, Tano Festa incluso, non ci tocca altro che rifletterci in quello specchio d’acqua, in quel lago dorato, in quella cornice smisurata della quale non conosciamo la forma ma intuiamo soltanto i confini...
Con un abbraccio da
Giulio
Pubblicato in: "Tano Festa. Da Mondrian a Michelangelo. Opere dal 1963 al 1978."

Letters
I met Tano Festa in Venice in the summer of 1964, at his Biennale. Yes, the Biennale of Rauschenberg which I, however, remember as his. A fraternal encounter (I didn’t know that he had recently lost his brother) which was to continue regularly for a long time...
He would often come to see me, during those years. He was the first, I think, to visit my first exhibition at the »Salita«. He even appeared to me in a painting, in the Autoritratto where I asked him to pose in the foreground, next to me, Henri Rousseau at the time. Others, many others, thronged that meeting, which still remains, to my eyes, a wonderful »Festa«.
Giulio Paolini
Letter sent to Maurizio Fagiolo dell’Arco, March 1993, published in Fratelli: Froncesco Lo Savio e Tano Festa 1958–1964, edited by Maurizio Fagiolo dell’Arco, catalogue of the XLV Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, Marsilio, Venice 1993.
Dear Giulio,
That you and Tano Festa were friends is clear from your well‑known Autoritrotto of 1968, in which Festa, in an image cut from a catalogue of the La Salita gallery, appears together with other people dear to you. On his part, Festa dedicated a homage to you, the film Pittura ‘68 which he shot in his studio in Turin, now lost.
Your careers, which were so different, share a number of episodes.
I would be grateful if you could write a brief recollection to be included in the catalogue of an exhibition devoted to the works of Tano Festa that feature images »stolen«, as Festa would put it, from the artists of the past, from Mondrian to Michelangelo.
Thank you in advance for your help.
Best wishes,
Daniela [Lancioni]
Different? The same?
Rather than birth, or experience, I think it is the »role« that matters, the vocation that distinguishes but ultimately also unites all painters... Who are called by the names assigned to them by birth, true, but do not hesitate to merge one with the other, all official suppliers of the »House of Art«: from Mondrian to Michelangelo, including Tano Festa, our destiny is to look at our reflections in that pool of water, in that golden pond, in that immense frame whose form we do not know and whose edges we can only sense…
With best wishes,
Giulio
Published in: "Tano Festa. Da Mondrian a Michelangelo. Opere dal 1963 al 1978."